sabato, 1 marzo 2008

Chi più spende meno spende

Sono sicuro che un detto popolare simile a quello del titolo di questo post sia presente in tutte le lingue del mondo. Lo spunto per questo post mi è venuto da quest'altro nel quale si spiega in buona sostanza come istintivamente la gente si fida di più delle cose che deve pagare rispetto a quelle che gli vengono offerte gratuitamente.

Suvvia siamo sinceri. Siamo tutti così perché è nella nostra natura esserlo. Comperi un maglione o un paio di scarpe e se hai pagato una bella cifra sei convinto di essere in possesso di un prodotto migliore. Un paio di scarpe che costa 100 Franchi (o Euro fate voi), deve essere migliore di uno che pago 50 Franchi, anzi due volte migliore.
E con i farmaci? Un farmaco di marca che costa, facciamo 200 Franchi, è migliore del suo gemello generico che costa, facciamo 50 Franchi? I farmacisti hanno un bel giurare e spergiurare che il principio attivo del farmaco è identico, ma la gente ha sempre il sospetto, o la convinzione, che se un farmaco costa 200 Franchi ci sarà un perché. Deve essere per forza più efficace di quello generico (che nome scialbo), che costa quattro volte di meno. Insomma il generico mi farà meno bene di sicuro.

E il nostro amato Linux cosa c'entra direte voi. C'entra, c'entra eccome.

Perché non posso più fare a meno di Ubuntu

Lunga premessa:
Ancora oggi, dopo quasi quattro anni di vita di Ubuntu (li compirà il prossimo autunno), sono più numerosi i commenti sul perché un utilizzatore non può rinunciare a Windows, sul perché non può farne a meno, sulle difficoltà trovate abbandonando Windows, ecc., ecc., rispetto ai commenti nei quali ci si dichiara fortunati per aver fatto il grande cambiamento.

Sorpresa? Delusione? No. Per nulla. Soltanto un sano realismo.



Pensiamoci bene: le rispettive fette di mercato negli ultimi anni, malgrado le presunte bordate di Linux e Mac, non sono poi cambiate un granché. Windows continua ad essere distribuito per difetto su tutti i PC come se fosse la natura che lo comanda. Suona strano pensare ad un PC venduto con... qualcosa d'altro. Il normale utilizzatore accetta ancora supinamente di spendere una certa cifra per avere in prestito un sistema operativo carente. Sì, sì, ho detto in prestito, perché non si ripete mai abbastanza che quando si esce dal negozio si possiede solamente l'hardware, ma non il software.