domenica, 15 febbraio 2009

Videocamera ad alta definizione e Ubuntu

E dagli e dagli mi sono lasciato convincere. Grazie ad una speciale promozione con sconto del 30% ho acquistato uno di questi nuovi mostri tecnologici che fanno da videocamera e da fotocamera. Si tratta di una piccola Sony che sta nel palmo della mano, registra filmati in alta definizione, e fa foto più che dignitose a 4 Megapixel. Io sono uno al quale è sempre piaciuto fare qualche filmato ogni tanto. Non sono un fanatico, ma tutto ciò che fa film (cinema, serie TV, filmati di famiglia) mi ha sempre affascinato. Sin da piccolo, quando guardavo i primi disegni animati in super otto con un proiettore da bambini a manovella, sono sempre rimasto colpito dalla magia delle immagini in movimento, o meglio dall'inganno al quale sottoponiamo i nostri occhi in modo che ci sembri tutto in movimento.
Sono passato dalla cinepresa super otto, alla videocamera VHS, alla videocamera mini-DV, ed ora approdo a quest'ultima Sony che registra tutto su piccole memory stick, grandi come una moneta. Incredibile. Malgrado sappia che la tecnologia avanza, malgrado che legga tutte queste novità in rete, riesco ancora a sorprendermi avendo in mano questo gioiello in miniatura senza più avere con me il borsone da fotografo con le cassette di ricambio, ecc., ecc. Ora c'è solo un piccolo astuccio nel quale infilare anche un paio di memory stick di riserva ed è tutto. Suono 5.1 surround compreso. Incredibile.
Unico mio dilemma prima dell'acquisto: il nuovo formato usato da questi apparecchi: AVCHD. Si tratta di un formato super compresso, ma sarà gestito in Linux? Si sa che ancora oggi uno dei punti più deboli di Linux sta proprio nella gestione dei video. Ebbene leggendo qua e là in rete ho scoperto che anche nel mondo Windows e Mac OS-X non è poi da tanto che i vari software di editazione video si sono adeguati. Il formato è relativamente nuovo, o almeno l'espansione del mercato di questi apparecchi è recente, e quindi non tutti i programmi sono già in grado di gestirlo. Ma c'è di più. Ho anche letto che il formato così com'è è talmente compresso che richiede una CPU abbastanza potente per essere letto direttamente. Insomma il mio PC vecchio di più di due anni e mezzo di sicuro non sarebbe in grado di leggere questi video in modo fluido nativamente. E allora che fare? La soluzione sta nel convertire preventivamente il formato video in uno più classico e appetibile a qualsiasi PC di qualsiasi età. Ma sotto Linux come fare? Dopo varie ricerche e aver scoperto astruse e complicate serie di comandi a terminale dal successo più che dubbio ero quasi rassegnato a non comperare la videocamera, tanto non avrei potuto rielaborare le mie riprese. Per fortuna che le infinite risorse del nostro mondo open source hanno tratto ancora una volta il coniglio dal cilindro. Ecco che scopro un software comodissimo, facilissimo e affidabilissimo: Handbrake. Il repository PPA per Ubuntu lo trovate qui:
https://edge.launchpad.net/~handbrake-ubuntu/+archive/ppa

La versione originale è del mondo Mac, e questa per Linux è stata replicata per noi. Grazie alla sua interfaccia molto intuitiva è possibile leggere i filmati AVCHD scaricati dalla mia Sony e trasformarli nel formato che preferisco. Per esempio ho convertito con successo nel formato aperto Matroska che permette di conservare una eccellente qualità e anche l'audio 5.1 surround originale. Nulla mi vieta di convertire anche in mpeg, avi, ogg. Insomma Handbrake ha salvato capre e cavoli. Io ho la mia videocamera modernissima e continuo a poter usare solo Linux per tutto quello che mi serve.

Per quanto riguarda l'editazione dei video, Blender a parte, mi tocca aspettare che Pitivi faccia lo sperato salto di qualità in modo da poter dire che finalmente in Linux abbiamo colmato anche questa lacuna. Leggendo in rete le varie notizie in merito, c'è da ben sperare, ma intanto ci tocca aspettare.

C'è EXE ed EXE

Devo subito premettere che questa volta non posso parlare per esperienza diretta, ma solo per "deduzione" logica, o che perlomeno io considero tale. L'argomento verte sui virus e loro potenziali effetti, ma non avendo un virus sottomano, non mi è possibile dare delle informazioni sicure scientificamente provate. Pazienza, diciamo che questo post è da considerare più come uno spunto di discussione, piuttosto che un agglomerato di nozioni da prendere come oro colato.
Lo stimolo sull'argomento mi è venuto quando mi sono accorto che i programmi sviluppati con piattaforma Mono sono degli "*.exe" proprio come quelli per Windows. Un paio di esempi che ho installato sul mio PC: Gnome-Do e F-Spot. Allora mi sono chiesto se per assurdo potesse esserci anche la più piccola possibilità che questi exe, pur su piattaforma Linux, potessero avere degli effetti deleteri sul mio sistema, così come i "cugini" exe lo hanno sui sistemi Windows.
Immagino che l'esperto GNU-Linux che sta leggendo in questo momento sia già saltato sulla sua sedia:
  • eccone un altro che vuol lanciare allarmi inutili
  • lo sanno tutti che Linux e virus non vanno d'accordo
  • che pere mentali si sta facendo questo qua. Con Linux vai tranquillo, i virus sono per gli altri
e avanti di questo passo.