sabato, 20 agosto 2011

Salvare i dati nelle nuvole

Le nuvole sono la moda del momento. Tutti puntano alle nuvole. Mark Shuttleworth, padre e padrone di Canonical-Ubuntu, continua a ripeterlo: il futuro è fra le nuvole e Ubuntu punta dritto in questa direzione.

Ma di che cosa sto parlando? Di meteorologia? No, di nuvole tecnologiche, ovvero delle reti di data center sparsi per il mondo che ci offrono la possibilità di salvare automaticamente tutti i nostri dati. In gergo, o meglio in inglese, si parla di cloud e cloud computing. Non dobbiamo più preoccuparci di acquistare i dischi necessari per conto nostro e poi ricordarci di salvare i dati a scadenze regolari. Questi servizi di backup fanno tutto loro. Tu devi solo installare un programma sul tuo PC il quale si occupa di intercettare ogni modifica o aggiunta ai tuoi dati e di salvarla in rete, in ogni istante e non solo a scadenze regolari. I nostri dati saranno così sempre disponibili e recuperabili. Niente più preoccupazioni se un disco si rompe o è troppo pieno. 

Davvero una tecnologia intrigante, affascinante e soprattutto troppo comoda!

Social networks - considerazioni personali dopo l'avvento di Google Plus

Più di un anno fa in un mio articolo avevo dichiarato la mia entrata nelle varie reti sociali per svariati motivi. Quei motivi sono rimasti validi e il mio utilizzo delle reti sociali come prevedibile (per me almeno) si è stabilizzato su un rapporto decisamente a favore della consultazione piuttosto che della partecipazione diretta. Infatti col passare del tempo ho trovato veramente comodo ricevere via Facebook e Twitter aggiornamenti e informazioni su prodotti e strumenti che uso sia privatamente che professionalmente. Aggiungiamoci anche tutte le ottime fonti sempre aggiornate con le ultime novità su Ubuntu e quant'altro di mio interesse ed ecco che il quadro è completo. Al contrario sono poco o per nulla attirato dall'idea di descrivere in diretta la mia vita, che è poi l'altra faccia delle reti sociali.

Fosse tutto qui, non varrebbe nemmeno la pena scriverne, ma ho ripreso questo argomento perché nel frattempo è arrivato un nuovo protagonista sulla scena: Google+ o Google Plus.