sabato, 17 dicembre 2005

da Windows a Linux: la conversione - 15

Ormai siamo giunti alla terza versione di Ubuntu, la Breezy, e malgrado ci siano ancora dei problemi di funzionamento (creazione pdf poco coerente e con problemi da un software all’altro, dialogo di stampa non ancora uniforme in Gnome), tutto sommato posso dire con soddisfazione che Windows è già un lontano ricordo.
Le mie esigenze di elaborazioni multimediali sono coperte su tutti i fronti. Sono tutti strumenti free a parte uno per le elaborazioni video. Al momento infatti gli strumenti free per i video sono ancora troppo grezzi per essere utilizzabili. Ecco qui sotto una tabellina riassuntiva:
  1. registrazione, editing e trasformazioni audio → Audacity, WaveMixer?
  2. creazione di suoni, loops, musica, synthetizer → LMMS
  3. editing di immagini 2D → Gimp
  4. editing e creazione di immagini e animazioni in grafica 3D → Blender
  5. editing di video → MainActor? (a pagamento), Pitivi?, Diva?, Blender (in parte)
  6. Sincronizzazione dialoghi con personaggi 3D (lip syncing) → JlipSync, Yolo

A quasi un anno di distanza dalla presa di contatto con il nuovo mondo di Linux, posso dire che sono proprio capitato nel momento del grande boom di Linux per il desktop. Infatti dopo anni e anni di concorrenza vincente nel mondo dei server, e anni e anni di uso da parte dei cosiddetti strusoni con comandi di linea pazzeschi, ecco che Linux a grandi passi sta colmando il gap nella praticità d’uso con Windows e Mac OSX. Approfittando del ritardo nel rilascio del nuovo Windows Vista (più di un anno), gli sviluppatori di Linux si stanno dando da fare per conquistare un nuovo pubblico: quello dell’utente medio abituato da troppi anni all’egemonia di Windows o alla doppia egemonia di Apple (HW + SW).
Dopo aver utilizzato in modo intensivo 3 versioni di Ubuntu non ho dubbi su questo punto. Di 6 mesi in 6 mesi i progressi sono enormi, strabilianti. Ad ogni nuova versione si apprezzano i nuovi confort e si pensa sempre di aver raggiunto l’apice, ma appena si prova la nuova versione ci si rende conto che altri nuovi grandi passi sono stati fatti: stabilità, usabilità, integrazione. Anche il recente consolidamento del progetto Wine che permette sempre più il riutilizzo di software originale Windows toglie ogni motivo valido per restare per forza con Windows. La recente notizia del notevole passo avanti fatto dal progetto multimediale Gstreamer lascia intravedere straordinari sviluppi in questo ambito (video, audio).
Insomma a meno di un anno di distanza si può ben dire che Linux ha recuperato ben più di un anno di ritardo rispetto ai sistemi operativi concorrenti più noti. L’esperienza fatta finora mi porta a dare alcuni consigli e note d’attenzione a chi si accinge come me ad affrontare il grande passo: il taglio del cordone ombelicale con Windows.
  • Prima di sostituire Windows può essere utile trascriversi le informazioni di sistema e i dati tecnici essenziali delle periferiche. Questo perché sotto Linux potrebbe succedere che non vengano visualizzate (evento sempre più raro da quando Linux ha iniziato a riconoscere egregiamente l’hardware in commercio).
  • Può essere utile, per non dire vitale, salvare alcuni driver come quelli delle schede wireless, o altre periferiche particolari, poiché Linux a volte è in grado di sfruttare questi quando non ha a disposizione quelli free nativi. Proprio nel mio caso ad esempio ho dovuto riutilizzare i drivers originali di Windows per la scheda wireless del notebook Dell in quanto l’azienda produttrice non fornisce informazioni sull’hardware per permettere la creazione di drivers liberi.
  • La seguente è semplicemente una questione di pulizia del sistema: quando mediante Synaptic si installa un pacchetto che ne richiede altri, salvarsi un'immagine dell'elenco dei pacchetti selezionati perché al momento di disinstallarlo si devono indicare anche tutti i pacchetti collegati. Questa funzionalità non è ancora prevista in automatico in Synaptic, quindi per ora l’unico modo di eliminare completamente un software è quello di disinstallare tutto ciò che vi è legato selezionandolo manualmente.

In aprile 2006 uscirà la quarta versione di Ubuntu, la Dapper Drake 6.04, che promette già ora notevoli ulteriori miglioramenti. Attendo con impazienza di ulteriormente migliorare il confort di utilizzo del mio PC. Il futuro parla di 64 bit e di CPU multicore; staremo a vedere come Ubuntu seguirà la tendenza. Per il momento esiste già la versione 64 bit della distribuzione, il che è un buon indizio per capire che Ubuntu segue da vicino tutte le novità dell’hardware. Quanto prima arriverà il momento di sostituire questo mio PC Dell che mi ha fornito un buon servizio, ma possibilmente solo quando anche Ubuntu sarà in grado di garantire il giusto supporto al nuovo hardware. Windows Vista arriverà entro il 2006 e sicuramente aprirà la strada ai computer a 64 bit. Da questo punto di vista (scusate il gioco di parole) la spinta decisa di Windows farà la fortuna anche di Linux perché facendo esplodere il mercato delle nuove CPU, farà anche propendere lo sviluppo open source verso questa nuova e più potente architettura. Staremo a vedere. Per il momento godiamoci il successo dell’abbandono di Windows “quasi” indolore a parte parecchie ore di studio sul nuovo sistema operativo. Certo che chiamare nuovo il sistema operativo Linux è un po' ridicolo, visto che è nato nel lontano 1991( vedi questo link storico dove Torvalds invita gli sviluppatori a migliorare il suo kernel Linux), ma è quantomeno nuovo per me, come per chiunque lo adotti da zero. Il vantaggio più grosso è quello di aprire la propria mente a qualcosa di diverso, ad un’alternativa tecnica, che viene utile alla propria elasticità mentale, ma anche professionalmente è un arricchimento. Essere pronti al nuovo mondo è meglio che subirlo quando arriverà.


Note generali:
  • ad ogni cambiamento di versione del kernel nel menu GRUB di boot si crea automaticamente una nuova voce che permette di far partire il PC ancora con il vecchio kernel se necessario. Questo può essere il caso con PC particolarmente vecchi che magari non supportano nuove funzionalità introdotte con il nuovo kernel. A me è capitato con il vecchio glorioso Sony: ho dovuto riavviarlo con il vecchio kernel e aggiustare qualche opzione per poterlo far partire con il nuovo kernel.
  • se capita durante lo scaricamento di aggiornamenti in synaptic che il collegamento con un server si interrompe, quando si richiede nuovamente lo scaricamento questo riprende da dove era stato interrotto e non tutto dall’inizio.

domenica, 31 luglio 2005

Tutto BLENDER da autodidatta - 3

Dopo tanta teoria finalmente mi devo decidere a rompere il ghiaccio e ad usare Blender. Come è noto a tutti coloro che l'hanno già incontrata, la sua interfaccia è a dir poco scioccante ad una prima occhiata. Per fortuna che grazie all'ottimo supporto in rete, e ad un minimo di passione, si prende coraggio e si inizia ad analizzarne l'uso con la dovuta calma.

Qui si può visitare la comunità degli utilizzatori italiani ... e qui c'è il sito principale di Blender.

La vita dell'autodidatta è dura, ma dà anche proporzionalmente grandi soddisfazioni. I capitoli principali che mi accingo ad affrontare sono i seguenti:
  • padronanza dell'interfaccia
  • creazione oggetti e modellazione, materiali, textures
  • padronanza delle luci
  • animazione, fisica (tramite game engine), particle system (azioni, IPO curves)
  • sequence editor, rendering
impressionante come piano di studi vero? (non ditelo a me ...)

giovedì, 16 giugno 2005

da Windows a Linux: la conversione - 14

Dopo un paio di mesi di utilizzo posso affermare che il mio sistema Ubuntu-Hoary Linux mi permette praticamente tutte le attività che già potevo fare con il sistema Windows. Tra l'altro con la versione Hoary l'automount delle periferiche connesse è stato notevolmente migliorato, il che ha parallelamente migliorato notevolmente il comfort di utilizzo del sistema Linux. Penso proprio che il bello deve ancora venire, soprattutto per quanto riguarda il supporto dei PC portatili nella prossima versione Breezy. La prova sta nel fatto che il PC Dell con Windows XP installato non è più stato acceso. Dalle attività d'ufficio (come scrivere questo stesso testo), alle attività multimediali come visualizzare DVD, ascoltare CD Audio, musica MP3, radio internet, visualizzare contenuti multimediali nel browser Firefox, tutto è fattibile e perfettamente funzionante. Anche la visualizzazione e l'ascolto della maggior parte dei formati proprietari legati al mondo Windows (real, avi, mpg, mov, mp4, DivX, ecc.) è possibile.
A proposito di formati proprietari è bene tenere sott'occhio gli sviluppi dei formati liberi come OGG e OGM per l'audio e il video. Questi formati promettono molto bene e sono di fatto l'alternativa a MP3 rispettivamente al DiVX o MP4. Al momento però i formati proprietari sono ancora talmente diffusi che i plugin per Windows forniti da CrossOver e quelli da usare con Xine sono indispensabili.

Elenco qui sotto alcune operazioni e attività che sono possibili con gli strumenti attualmente a mia disposizione e che eseguivo già con Windows:
  • visualizzazione di sequenze animate real, quicktime, Windows Media Player, Java, Flash con Firefox, Java, plugin di CrossOver, Macromedia flash
  • trasformazione file MID in WAV con Timidity++
  • lettura, modifica e creazione di documenti Office, compresi i formati Microsoft Office, con OpenOffice Suite
  • gestione delle password con Revelation
  • visualizzazione di numerosi formati video e di film DVD con Totem+Xine e win32 plugins
  • registrazione di suoni da diverse fonti (microfono, sound card) con Audacity
  • conversione ed elaborazione di formati audio con Audacity
  • conversione ed elaborazione di formati video (AVI DV, MPG) con MainActor, Pitivi da indagare, e Jahshaka pure da indagare
  • DVD ripping con Thoggen
  • creazione DVD con menu mediante DVD Styler
  • ordinazione stampe di foto digitali (Fotolabo)

lunedì, 6 giugno 2005

da Windows a Linux: la conversione - 13

È ormai più di un mese che utilizzo esclusivamente il buon vecchio Sony senza aver assolutamente bisogno di accendere il Dell con Windows installato. Ormai il Sony è ritornato ad essere il mio PC principale almeno fino alla prossima versione Breezy di Ubuntu. Quest'autunno forse segnerà la definitiva dipartita di Windows a casa mia. In effetti con Ubuntu Hoary tutto l'hardware che possiedo e mi interessa è perfettamente riconosciuto e con il software sono riuscito a trovare praticamente tutti i sostituti dei programmi che usavo in Windows, oppure grazie al prodotto CrossOver di Codeweaver posso eseguire quei software originali Windows irrinunciabili che mi danno anche i plugin essenziali per navigare in Internet e poter vedere i contenuti multimediali che altrimenti mi sarebbero preclusi.
Negli ultimi tempi comunque lo sforzo dei programmatori e delle grandi aziende per fornire versioni Linux dei software più diffusi è aumentato decisamente, e questo facilita indubbiamente la vita a chi utilizza il pinguino. Parlo ad esempio di realplayer, macromedia, acrobat.

Ed ora una parentesi dovuta ad una grande novità mondiale
In queste settimane è stata confermata la notizia che Apple passerà ai processori Intel, abbandonando i PowerPC di IBM entro il 2007. Non è ancora chiaro quali effetti avrà questa rivoluzione per il mondo Linux. Essendoci anche in ballo il discorso delle nuove CPU Intel che controllano il software che gira sulle macchine (progetto Microsoft e Intel chiamato Palladium), non si capisce bene se anche Apple, che ormai non è più nemica di Microsoft, anzi ..., si vuole agganciare a questo treno. Il risultato peggiore di Palladium è che il PC di ogni utente viene controllato centralmente da Microsoft, e/o Apple, e potrebbe succedere che installando un software qualsiasi ci si veda impediti nell'utilizzarlo perché ritenuto da altri non sicuro o non certificato. Cosa succede ad uno sviluppatore privato che vuole distribuire il suo programma se questo non aggrada ai giganti del software?
Un discorso su Apple comunque va fatto. Apple è da sempre ritenuta la boutique del mondo PC. Il suo hardware e il suo software costano da sempre di più, ma gli utenti che li possiedono si sono sempre sentiti come un'élite. Ad un certo punto Apple ha creato un sistema operativo basato su Unix (FreeBSD), in parte rilasciato come open source. Questo ha ingenerato un po' di confusione (favorevole agli affari di Apple), facendo apparire Apple come produttrice di software libero né più né meno di Linux. Stessi vantaggi di Linux (software libero, niente virus, grafica migliore, facilità d'uso), e niente svantaggi di Linux (l'hardware è riconosciuto sempre perfettamente). In realtà bisogna rendersi conto che Apple ci obbliga ad acquistare sia il suo software, tutt'altro che libero, sia il suo hardware creato apposta per i suoi Mac. Per forza che Apple non ha problemi di drivers e riconoscimento hardware, da sempre tallone d'Achille di Linux: con software e hardware proprietari, ci mancherebbe che non funzionasse.
Non sono in grado di dire se il passaggio di Apple ad Intel sarà un problema, per non dire una condanna, di Linux, ma di sicuro non bisogna lasciarsi lusingare dal fatto che il sistema Apple è basato su Unix: Apple è produttrice di software proprietario né più né meno di Microsoft, e oltretutto è anche produttrice di hardware proprietario, ciò che almeno Microsoft non fa.

Tornando a note più liete, il mio sistema Ubuntu si sta dimostrando molto stabile e soddisfacente nel suo utilizzo quotidiano. L'installazione e l'aggiornamento del software è gestito dal potente tool Synaptic. Essendo Ubuntu una distribuzione basata su Debian, Synaptic gestisce solo i pacchetti nel formato DEB (per ora). Se si ha a disposizione un pacchetto nel formato RPM non è un problema trasformarlo in DEB; quindi anche un software non compilato originariamente per Debian può essere integrato nella gestione di Synaptic. A volte però ci sono dei software irrinunciabili che non sono forniti nel classico pacchetto per essere installati, ma con una shell che guida nell'installazione sulla falsariga dei setup esistenti per Windows. Questi software non rientrano negli elenchi di Synaptic e devono essere elencati a parte per essere gestiti manualmente. Per comodità e pulizia del sistema diciamo che è preferibile nel limite del possibile non avere software installati al di fuori della gestione Synaptic, ma se fosse proprio necessario si deve cercare di tenere al minimo queste eccezioni. Qui di seguito ecco le mie eccezioni:
  • gtkpsproc (GUI Gnome per le psutils)
  • Wink (tool per creare tutorials)
  • e-Tax (software per compilare le tasse)
  • Fotolabo Club Online Prints (ordinazione stampe foto online)
  • JlipSync (tool per creare sincronizzazione dialoghi-labbra in Blender)
  • Arbaro (modelli di alberi da usare con Blender)
  • extendedPDF (plugin per creazione PDF ampliata in OpenOffice Writer
Tutti gli altri software sono sotto il controllo di Synaptic che mi permette di sapere in qualsiasi momento cosa è installato sul mio PC, dove, e quali versioni sono. Dove questi software sono prelevati dai repository in rete, si ha anche un controllo automatico delle nuove versioni, mentre per i software che ho installato io localmente partendo da un pacchetto RPM, c'è perlomeno un elenco in Synaptic che mi permette di conoscerne i dettagli. L'aggiornamento della versione spetta manualmente a me, a meno che nel frattempo non compaia un pacchetto originale DEB anche in rete per lo stesso software.
Oltre ai software tolti e installati di mia iniziativa, ce ne sono alcuni che pur essendo interessanti al momento non ho installato perché non mi servono subito, o perché comunque nella prossima versione di Ubuntu saranno forniti in versione meglio integrata. Al momento questi software sono:
  • Scribus: tool per il Desktop Publishing (tipo Microsoft Publisher)
  • Inkscape: tool per il disegno con grafica vettoriale
  • DIA: tool per diagrammi (tipo Microsoft Visio)
  • GrubConf: tool per gestire il menu di avvio al boot GRUB
  • Gcrontab: tool per gestire l'avvio dei demoni con cron
  • Tomboy: tool per gestire delle note a video (stile Post-It anche collegati)
  • Beagle: tool di ricerca approfondita su tutti gli oggetti del PC (anche nei mail)
  • Dashboard: tool che dovrebbe dare funzionalità simili alla dashboard del nuovo Mac
  • Prozilla + Prozgui: tool di gestione dei download sullo stile del famoso Gozilla
  • Nvu: tool completo per la creazione e la gestione di siti web
  • Truevision: tool completo di grafica 3D che si interfaccia con PoVRay
  • PoVRay: famoso motore di ray tracing
  • Jahshaka: tool completo per l'elaborazione di filmati e immagini
  • Pitivi: Editor non lineare per video
  • SPE: Stani's Python Editor, editor IDE per il linguaggio Python con interfaccia per le API di Blender
  • LMMS: Tool per la creazione di musica al computer
  • Ardour: Tool per la creazione di musica al computer
  • Rosegarden: Tool per la creazione di musica al computer
  • Spiralsynthmodular: Tool per la creazione di musica al computer

mercoledì, 20 aprile 2005

da Windows a Linux: la conversione - 12

Ubuntu Hoary è finalmente uscita ed ecco che il grande passo sta per compiersi. Nei mesi passati si sono mosse le acque nel senso che Adobe ad esempio ha rilasciato la sua ultima versione del PDF reader anche per Linux, Ahead ha rilasciato la sua prima versione per Linux del famosissimo Nero.
Insomma, pare che finalmente le case produttrici di software, con il ritardo dell'uscita di Windows Longhorn, si siano rese conto della sempre maggiore importanza del sistema operativo alternativo e libero. Altri elementi e notizie hanno poi favorito la mia decisione. L'unico vero punto debole resta la parte di editazione video, ma sono sicuro che in qualche modo si potrà fare, o arriverà finalmente un prodotto solido all'altezza di un hobbista come me.
Allo stato attuale la mia macchina ufficiale è ritornato ad essere il vecchio portatile Sony tornato a nuova vita. Il più nuovo Dell Inspiron resta per il momento con Windows XP, ma viene ufficialmente usato solo per elaborazioni video con Vegas. I prossimi mesi di utilizzo frequente mi diranno di più sulla solidità del sistema e sulla effettiva indipendenza da Windows. Al momento comunque non sembra proprio mancarmi nulla di Windows e anzi ho fatto in fretta ad apprezzare i diversi vantaggi e comfort del nuovo desktop. Posso comunque già confermare qui che secondo i miei gusti e le mie abitudini la scelta di una distribuzione basata specificatamente su Gnome è stata proprio azzeccata. Il futuro sembra roseo al momento.

domenica, 30 gennaio 2005

da Windows a Linux: la conversione - 11

Annunciata per inizio aprile la nuova versione di Ubuntu Hoary che sostituirà l'attuale Warty. Per inizio ottobre arriverà invece la nuova Grumpy. Entrambe le distribuzioni promettono “meraviglie”, ovvero dei grossi passi avanti nel comfort di utilizzo di Linux e nel riconoscimento dell'hardware. Stando a quanto sta scritto nelle pagine di annuncio degli obiettivi per le due distribuzioni, effettivamente c'è da diventare impazienti nell'attesa. Il live CD di Hoary l'ho già guardato e in effetti diversi messaggi di errore alla partenza di Warty ora non ci sono più e inoltre in GNOME sono aumentate le opzioni di gestione e le comodità. Oltretutto l'hardware è effettivamente riconosciuto meglio alla luce della risoluzione massima dello schermo impostata già da subito. Per la distribuzione Grumpy si parla in un paragrafo addirittura di programmi Windows da eseguire per chi ne ha bisogno... se tanto mi da tanto mi sa che alla fine del 2005 arriverà effettivamente il momento di abbandonare Windows.


A questo punto due note per passare in modo indolore in Linux:
  • salvare in un documento tutte le informazioni possibili sull'hardware ottenibili da Windows. Le informazioni di sistema possono venire sempre buone se in Linux ne dovessero mancare ancora, evenienza tuttavia sempre più rara.
  • In Windows preparare un boot CD/DVD con PE Builder per poter far partire il PC in ambiente Windows provvisorio quando è necessario ad esempio aggiornare la BIOS con l'EXE fornito da Dell. Questo disco boot Windows può sempre venire buono magari per eseguire software Windows che non si trova o non funziona ancora in Linux (es. Acronis, Vegas, ecc.)

domenica, 9 gennaio 2005

da Windows a Linux: la conversione - 10

Verificato più a fondo che in altre occasioni le possibilità della nuova distribuzione Ubuntu. Veramente notevole. Tutte le periferiche connesse (dischi, natel, stampante, scrittore DVD, videocamera, fotocamera) sono state riconosciute perfettamente. Il problema sta a volte nel capire come effettuare il mounting di periferiche particolari come la memory stick del natel. Per le altre periferiche invece non c'è problema: o sono riconosciute da Linux e montate direttamente, o si possono montare con pochi facili comandi.
Il software è notevolmente migliorato, l'interfaccia grafica Gnome è piacevole e più leggera di KDE. In sostanza si può dire che con l'hardware non ci sono problemi particolari a parte il solito Speedtouch Alcatel che malgrado le chiare istruzioni in rete non sono ancora riuscito a farlo funzionare. Anche la memory stick del natel è vista ma non ho capito come montarla. In sostanza però niente di bloccante e che potrebbe impedire un passaggio a Linux. Il software come detto è all'altezza in tutti i campi, dove si trovano ottimi sostituti ai programmi Windows se non prodotti migliori, ad eccezione delle elaborazioni video dove il distacco è ancora notevole. I programmi Windows come Vegas o Adobe Premiere sono ancora nettamente migliori delle poche alternative attuali nel mondo Linux.
In linea di massima anche sotto Linux sono riuscito a leggere tutti i formati audio-video comunemente presenti in rete (avi, mp3, wav, mp4, mpeg, divx, vob, rm, ecc). Buona impressione ha destato il fatto che la Real ha creato una versione 10 di realplayer anche per Linux. Oltretutto il progetto wine-Codeweavers sta portando i suoi frutti perché ormai anche Windows media player e iTunes possono essere eseguiti da Linux. Sempre più programmi Windows diventano eseguibili anche sotto Linux e questo dovrebbe togliere molte remore a parecchi utenti che non vogliono o non possono staccarsi da questi programmi per passare a dei sostituti nativi di Linux. Se in un prossimo futuro anche programmi di elaborazione video come Vegas potessero essere eseguiti sotto Linux, anche per me si tratterebbe di pensare seriamente ad un passaggio a Linux.
Per il momento ho installato la prima distribuzione di Ubuntu 4.10 sul vecchio PC Sony togliendo del tutto Windows in modo da poter provare i programmi Windows con wine o Codeweavers. Tutto questo comunque lo rimando a primavera quando uscirà la seconda distribuzione di Ubuntu. Infatti Ubuntu seguendo anche le uscite di Gnome verrà distribuito in nuova versione ogni 6 mesi. Molto potente, pulita e interessante la gestione dell'installazione software chiamata Synaptic che consente di tenere aggiornato il PC con tutto il software che interessa e tutte le dipendenze fra le varie librerie. In pratica l'utente comune come me non deve preoccuparsi di nulla fra una distribuzione e l'altra di sei mesi in sei mesi, se non accedere ogni tanto a Synaptic e verificare se ci sono aggiornamenti.
La prossima primavera uscirà come detto la seconda versione di Ubuntu e allora mi toccherà pensare seriamente se abbandonare Windows oppure no. Unico vero neo come detto il software di elaborazione video.