sabato, 8 novembre 2003

da Windows a Linux: la conversione - 2

Ho installato una partizione Linux SuSe 9.0 sul mio vecchio notebook Sony VAIO. La prima impressione è moderatamente positiva. Occorre adattarsi ad una nuova interfaccia grafica con in parte meccanismi diversi. Subito però si intravedono anche i vantaggi di un mondo vivacissimo e in piena evoluzione. L’interfaccia grafica non è una sola, bensì 4-5 fra le quali scegliere la propria preferita. I programmi sono migliaia e spesso si ripetono nel compito che svolgono. Solo nell’installazione standard ci sono 2 programmi di e-mail diversi. La prima difficoltà che appare evidente è il riuscire a districarsi fra i numerosi programmi e scegliere quello che fa più al caso proprio fra tutti quelli che hanno lo stesso scopo. In un batter d'occhio sono passato dal pagare malvolentieri per un pacchetto software, ad avere l'imbarazzo della scelta fra centinaia di pacchetti gratuiti.Un grosso e pesante lavoro sarà quello di scremare e scegliere i programmi per i diversi compiti da svolgere senza installare inutili doppioni.
I vantaggi stanno ad esempio nella possibilità di installare programmi o aggiornamenti di sistema senza dover riavviare il PC, oppure nella gestione immediata di più desktop virtuali facilmente fruibili.
La sicurezza in Internet è garantita da un firewall, mentre non è previsto nel mondo Linux un vero e proprio antivirus!! Nella documentazione si legge che i virus per Linux sono ancora molto pochi e il sistema è già ben protetto. Inoltre essendo Linux basato sulla filosofia open source, ci sono programmatori da tutto il mondo che si impegnano a riparare eventuali buchi di sicurezza ben prima di quanto succede nel mondo Windows.
Fondamentale diventa ora l’analisi del programma Wine, e delle sue alternative a pagamento, che permette di eseguire programmi Windows sotto Linux. Solo se questa analisi avrà il successo che spero, sarà veramente possibile pensare ad un passaggio su Linux.
Un altro aspetto che balza all'occhio è la compattezza di Linux. Basta pensare al fatto che in meno di 2GB di disco è caricato tutto Linux con numerosi programmi, compreso OpenOffice, mentre per Windows ci vogliono decine di GB. Per me questo è un bello stimolo ad un’analisi approfondita del tema.
In generale, come già con OpenOffice (originario di Linux) vincente nei confronti di MS Office, si intravede effettivamente una migliore qualità di Linux nei confronti di Windows. E questo sia nei piccoli che nei grandi dettagli. Non è che io stia diventando un partigiano di una parte rispetto ad un'altra, ma ciò che dico è conseguenza di semplici constatazioni.

Vedremo cosa ci riserva il futuro nelle prossime settimane quando l’analisi proseguirà.

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