sabato, 29 aprile 2006

da Windows a Linux: la conversione - 18

Da quando è nata la distribuzione Ubuntu basata su Gnome nel mese di ottobre 2004 mi sono gradatamente, ma senza tentennamenti, convertito dal mondo Windows a quello Linux.
Questione di gusti, ma l'interfaccia del piedone "Gnome" mi è apparsa subito la migliore rispetto alla concorrente KDE.Secondo la mia opinione Gnome è più leggera e pulita, mentre KDE è più colorata e vivace forse, ma nel contempo più pesante per il PC e dà più un'impressione da "cartone animato" che non di uno strumento professionale di lavoro. Ripeto: si tratta semplicemente di un'opinione personale dettata dai miei gusti estetici e tecnici.
Tuttavia recentemente Ubuntu ha partorito un altro ramo dal suo prolifico tronco: XUBUNTU. La distribuzione basata sull'interfaccia grafica del topolino XFCE, lo ammetto, è stuzzicante. Le promesse che si possono leggere sul sito sono invitanti: un'interfaccia grafica completa pur mantenendosi leggera con un particolare riguardo alle risorse del proprio PC; adatta soprattutto all'hardware un po' più vecchio che inizia a far fatica con altre interfacce grafiche più ingorde.
Ho scaricato il Live-CD di Xubuntu per verificare cosa effettivamente significasse "interfaccia completa, ma leggera". I dubbi ci sono perché uno si dice: o la grafica c'è o non c'è. Non è che si possa visualizzare qualcosa a metà o con metà dei pixel. Così dopo aver salvato l'immagine su un CD ho avviato il mio vecchio notebook Sony Vaio con inserito il CD. Questo PC è vecchio di circa 8 anni che nel mondo dell'informatica sta ad indicare un'età paragonabile ad un mammut da era glaciale.
Ebbene un giudizio definitivo sull'effettiva maggiore leggerezza e velocità dell'interfaccia non lo posso emettere perché eseguendo dal CD è tutto molto più lento, ma l'interfaccia grafica è effettivamente molto carina, a partire dal topolino che corre mentre il sistema si carica.
Una volta caricato il sistema ho potuto constatare che in effetti l'interfaccia grafica ha poco o nulla da invidiare alle più note e diffuse concorrenti. È un po' più spartana in alcune sue parti, ma per il resto non gli manca proprio nulla. Dal mio punto di vista il fatto che assomigli molto più a Gnome che non a KDE è un fatto indubbiamente positivo. Non a caso i programmi per Gnome vengono usati e proposti anche per xfce. Questo sta a dimostrare la mia tesi su KDE interfaccia pesante: se l'obiettivo di xfce è quello di essere leggera per poter essere eseguita su hardware vecchio non può che tendere verso Gnome, perché se assomigliasse a KDE, addio performances. Proseguendo su questa linea di pensiero ecco che la mia scelta iniziale di Gnome è giustificata anche dalla filosofia di xfce. Gnome è sempre più un'interfaccia sofisticata come KDE, ma è riuscita finora a conservare quella freschezza e leggerezza che è il principale atout di xfce.

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