sabato, 10 ottobre 2009

Compiz addio

Ebbene sì.



Prima o poi me lo sentivo che sarebbe successo. Il buon vecchio Compiz, compagno di tante piccole e grandi sofferenze sul desktop, è andato in pensione per quanto concerne il mio PC.
Sono già alcune settimane che l'ho disattivato e pure disinstallato completamente, e devo dire che non ne sento troppo la mancanza. Addio al mitico cubo dunque, ma senza troppi rimpianti.


Perché?


Perché io sono stato affascinato da Compiz dal suo primo apparire. Ho installato il tutto quando ancora era complicato farlo, e poi gli sono rimasto fedele fino a poche settimane fa. I fattori che nel tempo mi hanno fatto decidere in questo senso sono essenzialmente i seguenti:
  • l'apparire dell'opzione "compositing-manager" in Metacity
  • la sempre problematica convivenza di qualche applicativo con Compiz
  • la visione delle anteprime della nuova interfaccia Gnome-shell che sarà poi Gnome 3
a questi fattori ne vanno poi aggiunti altri come la maggiore pesantezza del desktop con Compiz attivato, la lentezza nello sviluppo di Compiz stesso che sembra praticamente morto trascinando con sé diversi problemi mai veramente risolti, la presa di coscienza che in realtà, della moltitudine di opzioni disponibili, non ho mai veramente usato nulla, se non qualche effetto spettacolare una-tantum per stupire gli amici.


Metacity è decisamente più leggero e stabile. Fa intimamente parte di Gnome e non dà l'impressione di essere un corpo estraneo sovrapposto con una forzatura al server grafico. Attivando l'opzione "compositing-manager" posso continuare ad usare i programmi che richiedono opzioni grafiche avanzate con Gnome-Do. Prima dell'apparire di questa opzione si doveva per forza attivare Compiz per poter usufruire di questi programmi. Ora non più.


Nel tempo la convivenza di Compiz con i vari applicativi è sicuramente migliorata, ma non è mai stata perfetta. Basti pensare al problema della finestra a tutto schermo di Firefox che si è trascinato per diverse versioni di Ubuntu e che pare essere finalmente scomparso solo con la futura Karmic Koala. Personalmente mi sono scontrato anche con gli enormi problemi di convivenza con Blender, applicativo che sfrutta le librerie OpenGL. Soprattutto con le prime versioni di Compiz era praticamente impossibile avviare Blender senza impallare tutto il sistema e avere un programma molto instabile che si chiudeva senza dire un amen. Un altro esempio sono i tuttora presenti artifatti nella visualizzazione dell'interfaccia di OpenOffice. Quando si apre una finestra di OpenOffice, o un dialogo quando si lavora in OpenOffice, ecco che ogni tanto dove passa il mouse spariscono icone o pulsanti. Disattivando Compiz tutti questi problemi scompaiono d'incanto.


Non fossero sufficienti questi motivi ad invogliare l'abbandono di Compiz, ecco che il progetto Gnome, forse anche pungolato dalla concorrenza di KDE 4, partorisce un nuovo desktop "rivoluzionario". Si tratta della nuova Gnome-shell che andrà a far parte del nuovo Gnome 3. Mi sono guardato tutti i video in rete e in una Virtualbox con Karmic Koala l'ho pure installata per "toccare con mano". Ebbene questa nuova interfaccia contiene già tutte le caratteristiche tecniche per sostituire pienamente Compiz. La grafica accelerata non è più un problema e gli effetti grafici nemmeno. In pratica si andrà ad ampliare e completare quanto l'opzione "compositing-manager" di Metacity ha solo fatto intravvedere.


Insomma lo stato corrente di Compiz non promette nulla di buono e contemporaneamente la nuova interfaccia di Gnome promette meraviglie, quindi l'unica conclusione possibile per me è stata quella di abbandonare la decadenza in attesa di un scintillante futuro. Nell'interregno mi accontento di Metacity che non mi fa rimpiangere troppo quanto lasciatomi alle spalle.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissimo amico, anche io ho tolto Compiz da qualche tempo ormai, diciamo qualche mese. Il compositing di Metacity mi basta.

Ciao e grazie per il post: mi fa piacere davvero leggerti! :)